"Siamo giunti al termine di un’avventura iniziata il 20 giugno, con un gruppo di papà, di nonni, mamme e in seguito di alcuni giovani ci siamo riuniti per portare realizzare un comune desiderio “rendere più bella e vivibile la nostra chiesa” dedicata alla Madonna delle Grazie, nostra celeste Patrona.
Il primo obiettivo che ci siamo prefissati è stato quello di dare al Santissimo Sacramento una collocazione degna della sua presenza, tutti sapete che prima era posizionato nei pressi della sacrestia, e sinceramente stavamo perdendo il rispetto e la considerazione del sacro. Attualmente è stato posizionato all’altare del Sacro Cuore che è diventato luogo di vera adorazione e preghiera.
In tutto questo non poteva mancare la presenza di colui che è il Custode della Chiesa e l’effige per eccellenza della Divina Provvidenza: S. Giuseppe. Si è pensato allora di collocarlo sul coro, perché accanto alla Vergine Santa potesse guardare con occhio di misericordia e soccorso tutti noi.
Purtroppo quando iniziano dei lavori, e soprattutto lavori rimandati per troppo tempo, emergono mille difficoltà. Ci siamo imbattuti nell’impianto elettrico non a norma, nella questione della sicurezza dei vetri della cupola, nella pitturazione dell’intera chiesa. Tanti sono stati i sentimenti che ci hanno contraddistinto, e che hanno segnato l’esperienza di questo gruppo di papà, amici, fratelli, mamme e giovani che hanno collaborato. Prima di tutto hanno sacrificato il loro tempo e la loro famiglia per dare tempo alla comunità, hanno sentito come propria la Parrocchia, un luogo dove si viene per collaborare e non per attingere. Hanno fatto tutto gratuitamente, molte volte hanno anche rimesso soldi personali. La parrocchia si è dovuta caricare solo delle spese del materiale e di alcune competenze specifiche. Tutto ovviamente vi verrà rendicontato da Don Donato, che con la sua perizia certosina vi aiuterà anche a comprendere quanto è costato questo intervento fatto in economia e quanto sarebbe costato se fatto da una ditta.
In qualità di Parroco della comunità posso solo dire che questo gruppo di persone, che hanno collaborato attivamente alla ristrutturazione della chiesa mi hanno commosso, è mio desiderio allora rivolgere un caro saluto a loro che parteciperanno in modo sparso alle varie Messe di questa Domenica. Carissimi papà, nonni, mamme e giovani, Dio solo e la Madonna, conoscono che cosa avete fatto per questa comunità in questo lungo mese. Dio conosce le volte in cui siamo rimasti soli a sera senza nemmeno una persona che ci offriva un bicchiere d’acqua; Dio conosce le volte in cui dopo giornate intere di lavoro vi siete sobbarcati anche il lavoro parrocchiale, Dio conosce le volte in cui abbiamo mangiato un panino sui gradini di questo altare ai piedi della Madonna, soli sotto il caldo asfissiante di luglio. Dio solo conosce le lacrime versate nel silenzio perché molte volte le cose non andavano come avremmo voluto, Dio conosce i nostri momenti di stanchezza e le nostre incomprensioni.
Ma io da voi ho imparato tanto, ho imparato che quando il gioco si fa duro, la vittoria è più bella, che è bello sentirsi famiglia, che il sogno che questa comunità possa diventare famiglia di famiglie è possibile, non è un’utopia. Voi mi avete dato tanto in questi giorni, mi avete donato voi stessi.
Ritornano nella mia mente e nel mio cuore le volte in cui da soli riecheggiava davanti alle mille difficoltà il motto di uno di voi: “Che tristezza!!!”. Oppure le volte in cui guardando nascere altri problemi dicevate: “Ohi mamma mia!!”. Questo cuore è un’esplosione di sentimenti che porterò sempre dentro di me anche quando non starò più in mezzo a voi, quando lascerò Belvedere. La sconfitta di uno era la sconfitta di tutti e il successo di uno era il successo di tutti. Tutti avete messo in campo il meglio di voi. La Madonna ci ha uniti, la Madonna ci ha aiutati, oggi non dobbiamo dire grazie a nessuno se non al Signore, San Giuseppe dall’alto vi benedice e vi protegge per tutto quanto avete fatto.
Da parroco chiedo anche perdono se a volte non ho saputo comprendere le vostre stanchezze, se vi ho tirato fino alla fine…ma tranquilli ora vi mando in ferie, ovviamente pagate da voi.
Vorrei concludere solo chiedendovi una cosa, ve la chiedo come favore personale. Non tutti apprezzeranno il lavoro che avete fatto, non tutti lo comprenderanno, perché la fatica la si comprende quando la si vive, per cui siate ciechi di fronte agli sguardi di disprezzo, siate sordi di fronte alle chiacchiere inutili, siate fieri per quanto avete fatto per la Madonna, da parte mia sappiate che c’è stata, c’è e ci sarà solo eterna gratitudine.
Vi voglio bene anche se non riesco ad esprimervelo sempre".
Don Massimiliano Corrado.
Don Massimiliano Corrado.